giovedì 29 novembre 2012

Giallo, rosso, blu

Parto dal quadro di Wassily Kandinskij, Giallo, rosso, blu, opera di grandi dimensioni, che si trova al Centre Pompidou


Wassily Kandinskij, Giallo, rosso, blu
Olio su tela, cm.127х200, anno1925
Paris, Musee National Art Moderne, Centre Georges Pompidou

venerdì 12 ottobre 2012

PIERO SANTI

Un ricordo di PIERO a Palazzo Strozzi

 
Il prossimo 16 ottobre il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux organizza, su mia sollecitazione, un incontro in ricordo dello scrittore Piero Santi, di cui decorre il centenario della nascita.
Figura centrale nella vita culturale fiorentina a partire dagli Anni Trenta, visse apertamente la sua omosessualità. Fu legato da profonda amicizia  con Ottone Rosai.
E' un'occasione per riflettere sulla sua opera.

Piero Santi, Ombre rosse, Firenze 1954


In ricordo dello scrittore PIERO SANTI
In occasione del centenario della nascita

Partecipano

Giovanni Dall’Orto

Francesco Gnerre
Giuseppe Grattacaso
Andrea Papi

Saluto di

Gloria Manghetti

Coordina

Franco Zabagli

Martedì 16 ottobre, ore 17


Firenze, Palazzo Strozzi, Sala Ferri









giovedì 19 luglio 2012

Un modello e dei gerani


Ritratto, 2012

Ho terminato in questi giorni questo quadro, che mi ricorda lavori fatti alla metà degli anni ottanta, almeno per quanto riguarda il modello. Il vaso di gerani è del giardino.



RITRATTO, tecnica mista su tela, cm. 100 x 100, anno 2012  
 


GERANI


MODELLO - Foto anni settanta


giovedì 5 aprile 2012

Piero Santi, cento anni dalla nascita

Piero Santi nasce a Volterra il 5 aprile 1912, muore a Firenze il 5 marzo 1990. Narratore e poeta, critico d’arte e di cinema. Lo ricordo con grande affetto e ammirazione.



Andrea Papi, Ritratto di Piero Santi, di uno sconosciuto e autoritratto
Disegno acquerellato su carta, cm. 104x73, anno 1988

Presso l'Archivio Contemporaneo del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux è presente il Fondo Piero Santi da me depositato. 



sabato 25 febbraio 2012

Palazzo Caccini

Fino al 1995 il mio studio è stato in Palazzo Caccini: sulla volta della sala c'è un affresco ottocentesco di cui non conosco l'autore.  


Qui negli anni precedenti ho presentato il progetto Studi sul maschile 1979-1990, concluso con l'esposizione nella sala adiacente di Opera finale, nell'ambito della manifestazione Arte Moderna e Contemporanea nelle Dimore Storiche.
 

Opera finale è tuttora presente nella sala


Il testo in catalogo (alle pagg. 36 e 37) relativo al palazzo l'ho scritto per integrare il mio articolo Alcune notizie sulla "Casa Grande" dei Caccini, pubblicato sulla rivista Paragone Arte (n. 86 / 2009) e relativo al Progetto Paternità Artistica.
I due testi risultano volutamente in contraddizione sulla controversa attribuzione degli affreschi presenti in altri due ambienti al piano nobile del palazzo.   


Ricevuta di pagamento del 1670 da parte di Domenico Caccini a Jacopo Chiavistelli  per gli affreschi in Palazzo Caccini   


Particolare degli affreschi parietali presenti in una sala del palazzo


Particolare degli affreschi sulla volta di un'altra sala


NOTA SUCCESSIVA
In relazione al palazzo vedi anche il mio testo Il vero portale di Bartolomeo Ammannati 




  

giovedì 12 gennaio 2012

Giangastone e Haendel

Ho letto recentemente un articolo relativo al ritrovamento a Firenze di un inedito di Haendel, Germanico. C'è una relazione con il mio Progetto Paternità Artistica, in particolare con la mostra Genealogia medicea che ho tenuto all'Istituto Italiano di Cultura  di Monaco di Baviera nel 2002.

Andrea Papi, Progetto Paternità Artistica: Genealogia medicea,
Italienisches Kulturinstitut, 2002 - Invito mostra

Genealogia medicea  (1999), cm. 120x470

Paternità artistica (1998), particolare di dodici opere  



 Un contributo per una corretta ricostruzione dei fatti:


Georg Friedrich Haendel incontra ad Amburgo Gian Gastone de' Medici (ma non insieme al fratello  Ferdinando, come riportato nell'articolo) nell'inverno del 1703 - 1704. Da questo fatto ne consegue l'invito a Firenze, prima corte visitata in Italia, dove nel 1707 viene rappresentato "Rodrigo", prima opera italiana di Haendel.
  1. Gian Gastone, che diverrà l'ultimo granduca mediceo, nel periodo in questione era già legato da contratto matrimoniale  con Anna Maria Francesca di Sassonia Lauenburg per motivi dinastici, pur essendo omosessuale. Era prevista dimora comune presso di lei, ma Giangastone rientrò a Firenze nel 1705.
  2. E' molto probabile che già nel titolo "Germanico" si trovi la spiegazione della presenza a Firenze del manoscritto. I tre i figli del Granduca di Toscana Cosimo III e cioè il Gran Principe Ferdinando, Anna Maria Luisa e Gian Gastone, avevano legami matrimoniali con dinastie di Stati tedeschi. La centralità della famiglia Medici è evidente nella questione. Haendel successivamente al soggiorno in Italia,   si reca a Dusseldorf  per far visita a Giovanni Guglielmo, Elettore del Palatinato e alla moglie Anna Maria Luisa de' Medici.

E' quindi plausibile affermare che Germanico era dedicato ai Medici ed è questo il motivo per cui il manoscritto si trova a Firenze.