giovedì 12 gennaio 2012

Giangastone e Haendel

Ho letto recentemente un articolo relativo al ritrovamento a Firenze di un inedito di Haendel, Germanico. C'è una relazione con il mio Progetto Paternità Artistica, in particolare con la mostra Genealogia medicea che ho tenuto all'Istituto Italiano di Cultura  di Monaco di Baviera nel 2002.

Andrea Papi, Progetto Paternità Artistica: Genealogia medicea,
Italienisches Kulturinstitut, 2002 - Invito mostra

Genealogia medicea  (1999), cm. 120x470

Paternità artistica (1998), particolare di dodici opere  



 Un contributo per una corretta ricostruzione dei fatti:


Georg Friedrich Haendel incontra ad Amburgo Gian Gastone de' Medici (ma non insieme al fratello  Ferdinando, come riportato nell'articolo) nell'inverno del 1703 - 1704. Da questo fatto ne consegue l'invito a Firenze, prima corte visitata in Italia, dove nel 1707 viene rappresentato "Rodrigo", prima opera italiana di Haendel.
  1. Gian Gastone, che diverrà l'ultimo granduca mediceo, nel periodo in questione era già legato da contratto matrimoniale  con Anna Maria Francesca di Sassonia Lauenburg per motivi dinastici, pur essendo omosessuale. Era prevista dimora comune presso di lei, ma Giangastone rientrò a Firenze nel 1705.
  2. E' molto probabile che già nel titolo "Germanico" si trovi la spiegazione della presenza a Firenze del manoscritto. I tre i figli del Granduca di Toscana Cosimo III e cioè il Gran Principe Ferdinando, Anna Maria Luisa e Gian Gastone, avevano legami matrimoniali con dinastie di Stati tedeschi. La centralità della famiglia Medici è evidente nella questione. Haendel successivamente al soggiorno in Italia,   si reca a Dusseldorf  per far visita a Giovanni Guglielmo, Elettore del Palatinato e alla moglie Anna Maria Luisa de' Medici.

E' quindi plausibile affermare che Germanico era dedicato ai Medici ed è questo il motivo per cui il manoscritto si trova a Firenze.

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