mercoledì 30 gennaio 2019

Il vero portale di Bartolomeo Ammannati

Tra le varie attività che in passato mi hanno impegnato per la realizzazione del Progetto Paternità Artistica architettura del corpo e dell'abitare, ho eseguito una ricerca sull'archivio Caccini Del Vernaccia, pubblicando poi l'articolo Alcune notizie sulla Casa Grande de' Caccini (Paragone Arte, 2009).

I palazzi Vernaccia e Caccini

Questa nuova breve nota prende spunto da alcune incisioni del 1724 dell'architetto Ferdinando Ruggieri, pubblicate in Studio d'architettura civile nella stessa epoca.

In particolare hanno colpirto la mia attenzione i disegni del portale e delle finestre del Palazzo del Cavalier Vernaccia, architettura di Bartolomeo Ammannati.

Non essendo noto tra i palazzi fiorentini sorge la domanda: a quale edificio si riferiscono ?  

 

Porta e finestre terrene del Palazzo del Cavalier Vernaccia
 
Fonti odierne indicano che i disegni sarebbero relativi a Palazzo Caccini (Borgo Pinti, 31-33), in particolare per il portale di ingresso che comunemente viene attribuito all'Ammannati (anche se trasformato nel tempo). Da un confronto diretto tra l'edificio reale e i disegni del Ruggieri si vede però chiaramente che il portale e le finestre si riferiscono invece perfettamente al Palazzo del Mondragone (Via dei Banchi, 4), al tempo di proprietà  Vernaccia.



Porta e finestre terrene del Palazzo del Mondragone


I Caccini Del Vernaccia


Dai documenti d'archivio sappiamo che Ortensia Caccini nel 1704 sposa Giovan Vincenzo Del Vernaccia e che dopo la morte dei due fratelli, ultima discendente della famiglia, eredita Palazzo CacciniNegli stessi anni i Del Vernaccia erano proprietari del palazzo che prende nome dal marchese di Mondragone che lo aveva fatto realizzare tra il 1567 e il 1570, vendendolo pochi anni dopo.

Già nel 1663 è documentata al Canto del Mondragone l'abitazione di Ugolino Del Vernaccia (1612-1701), senatore del Granducato, citato come proprietario del palazzo anche alla fine del '600, nelle Notizie del Badinucci. Nel 1747 in un inventario di beni troviamo che la proprietà è del figlio Giovan Vincenzo.


I Del Vernaccia fecero eseguire lavori di ampliamento nel palazzo del Mondragone. In una nota spese datata 1702  è documentata l'esecuzione di pitture nella volta "nella camera terrena che risponde in Via de' Cenni" (Via Panzani). Oggi tali ambienti fanno parte della Loggia Peyron.



Palazzo del Mondragone, Volta di una sala terrena.
Particolare della cornice con stemma dei Del Vernaccia.