sabato 9 maggio 2020

Sono trascorsi 25 anni.

Nel maggio del 1995, esattamente venticinque anni fa, non avrei potuto immaginare di restare qui isolato a causa di una pandemia. Avevo appena trasferito lo studio dal centro di Firenze ad una casa in pietra ai confini del bosco nei pressi di Castagno d'Andrea, in una zona di pregio ambientale.

 
San Godenzo, Serignana di Sotto
© Copyright 2020 Andrea Papi


Mi ero dato un programma e tutte le mattine partivo da Firenze per raggiungere il mio nuovo studio e lavorare, poi la sera tornavo in città.


La loggia dello studio © Copyright 2020 Andrea Papi

All'inizio, anche per il bel tempo, come postazione per disegnare scelsi una loggetta che mi permetteva di osservare l'esterno: non parlerei proprio di panorama data la vegetazione rigogliosa e piuttosto incombente. I primi soggetti che disegnai furono le piante di gerani che avevo di fronte, poi gli alberi abbastanza vicini che in verità coprivano un po' la visuale.

Nell'album Immagini per una storia  è presente una selezione completa dei 250 lavori che ho eseguito per quasi un anno, fino alla primavera del 1996.


Andrea Papi, dal Progetto FoCaMoFaCa,11 maggio 1995 
 © Copyright 2020 Andrea Papi


Andrea Papi, dal Progetto FoCaMoFaCa,14 settembre 1995 
 © Copyright 2020 Andrea Papi

In autunno con la caduta delle foglie e poi in inverno, la visione è diventata più aperta e ampia permettendomi di vedere e di riportare sulla carta il panorama che prima rimaneva nascosto.


Andrea Papi, dal Progetto FoCaMoFaCa, 1996 
 © Copyright 2020 Andrea Papi

Andrea Papi, dal Progetto FoCaMoFaCa, 1996 
 © Copyright 2020 Andrea Papi


Andrea Papi, dal Progetto FoCaMoFaCa, marzo 1996 
 © Copyright 2020 Andrea Papi


L'osservazione e il disegno segurono l'andamento delle stagioni. Il ciclo terminò con la venuta nuovamente della primavera. Subito iniziai  la redazione del catalogo, un itinerario nel territorio dove mi trovavo, nacque così il Progetto FoCaMoFaCa.
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Andrea Papi, Progetto FoCaMoFaCa, Mostra ai Romiti, 22 giugno 1996
© Copyright 2020 Andrea Papi

1 commento:

  1. venticinque anni e non sentirli, fratellino mio! l'arte resta giovane e tale ti mantiene; e il tuo splendido posto nella natura aiuta. complimenti, è un bel percorso, ben illustrato di una carriera poliedrica tutta dedita a varie forme di cultura: provoca conoscenza di cose dimenticate e fa meditare sulla loro astrazione, quasi fosse arte comportamentale; tutta l'arte vera in un certo senso è comportamentale, ma raramente viene ben documentata dallo stesso artista che la produce, quanto dai critici che lo interpretano con storture, o abbellimenti che comunque la snaturano un po': chroniqueur de soi même, l'artiste!
    un bacio, sandro

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